Il cuore di Mario Sposato nelle sue opere
«Nella vita bisogna sempre usare il cuore. Chi non usa il cuore sarà sempre triste» ed il cuore Mario Sposato nelle sue opere ce lo mette davvero. Di latta, di sughero, di vetro, di legno, lo si può trovare nelle più svariate combinazioni e soluzioni; perché è proprio in questo piccolo muscolo che abbiamo nel petto che si origina la vita e che si concentrano sentimenti e passioni.
Mario Sposato, marito e padre di tre figli, ha fatto della sua passione per il riciclo una versa e propria forma di arte che sa di straordinario. Difficile infatti pensare che un barattolo di Nutella possa diventare una scultura, così come un ombrello colorato un portalampada. Ma ci vorrebbe un libro intero per descrive le oltre 900 opere create da Mario, per cui bisogna semplicemente accontentarsi di ricercare il suo estro creativo attraverso le più significative. Come il “nuovo mondo” ad esempio, una creazione davvero originale fatta con parti interne di oltre 500 computer, il tutto costruito in modo da formare un pianeta insolito, dove mari e terre sono formati da memorie virtuali e tanto altro. Quasi come a dire: ecco, questa è l’era che stiamo vivendo.
Temi sociali come la violenza sulle donne, il deturpamento della natura, la fede religiosa e l’amore per il mare. Nelle opere di Sposato c’è davvero tutto. C’è infatti anche ironia, come nelle “penne al sugo” ad esempio: dove biro rosse sono servite in un piatto come se fossero cibo.
Perché accade proprio così: qualsiasi materiale sia destinato ormai alla spazzatura, tra le mani dell’artista crotonese riprende vita.
«La mia passione nasce da bambino – racconta quando mio padre di convinceva che gli oggetti andavano conservati perché prima o poi avrebbero avuto la loro destinazione d’uso. E così quando lui è morto ho iniziato a guardarmi intorno e ho scoperto che in realtà niente è da buttare, ma che tante cose belle si possono creare anche dall’oggetto più inutile».
Oltre ai cuori è il tempo l’altro tema più ricorrente nelle opere di Sposato: «Al tempo ho inziato a pensarci quando è morto mio fratello Pino – continua – perché ho iniziato a sentire la sua mancanza e ho imparato a sentirlo vicino tramite le sue poesie. Proprio da questo nasce la collaborazione con un noto orafo che ha creato un’importante collezione di gioielli proprio ispirandosi ad una mia opera sul tempo».
Nasce così quindi un anello per Bob Sinclair, un ciondolo per Elenoire Casalegno e altri monili appositamente creati per il film “Viva l’Italia” diretto dal regista Massimiliano Bruno.
Le opere di Mario Sposato hanno ricevuto pure la prestigiosa critica di Enrico Crispoldi.
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